I sistemi avanzati e le tecnologie innovative in campo medico offrono, oggi, un maggiore controllo ed una visione migliore durante l’intervento chirurgico.
Le procedure chirurgiche diventano meno invasive, più precise e sicure.
Questa procedura nasce anche dalle conoscenze sviluppate in ginecologia.
Chirurgia laparoscopica: cos’è e gli interventi più frequenti
La tecnica di chirurgia laparoscopica prevede che vengano utilizzati dei dispositivi chirurgici dotati di telecamera per effettuare interventi come:
- asportazione di tumori
- asportazione di parti anatomiche
- ripristinare la funzionalità di alcuni organi importanti (come cuore , polmoni)
- inserire protesi (al ginocchio o all’anca ad esempio)
- effettuare trapianti (rene o altri)
La procedura è utile anche per diagnosticare una problematica solo attraverso l’osservazione.
La telecamera, infatti, trasmette in tempo reale le immagini degli organi interni su cui il chirurgo deve intervenire.
In ginecologia è utilizzata per intervenire in caso di:
- tumori di utero e ovaie
- cisti ovariche
- fibromi uterini
- endometriosi
La laparoscopia viene utilizzata per effettuare svarianti interventi.
Si tratta di interventi di chirurgia mininvasiva che necessitano solo di una piccola incisione che permetteranno al paziente una ripresa più veloce con minor rischio di complicazioni.
La chirurgia mininvasiva permette al chirurgo di raggiungere la zona da “trattare” con pochi strumenti quali:
- telecamere (il monitor consente al chirurgo di avere una visuale approfondita e completa nel momento dell’intervento)
- luci
- bisturi
Chirurgia laparoscopica: i vantaggi
L’intervento prevede che il chirurgo inserisca il laparoscopio, dispositivo dotato di luce e telecamera, nell’incisione effettuata ( il taglio è di 1-2 cm di diametro).
Questa premessa è importante per portare alla luce uno dei vantaggi maggiori di questa tecnica, quali i tempi di recupero e la riabilitazione del paziente.
Rispetto ad un intervento di chirurgia tradizionale, il paziente potrà anche tornare alla propria routine il giorno stesso, quindi con un’ospedalizzazione molto breve.
Questo dipende, ovviamente, dalla tipologia di intervento a cui si è sottoposti.
La chirurgia laparoscopica, essendo poco invasiva, prevede una cicatrice poco evidente e con pochi punti di sutura.
Il che significa minor rischio di infezioni ed un dolore post-operatorio decisamente sopportabile.
Come ci si prepara ad un intervento in chirurgia laparoscopica
Il paziente che effettuerà un intervento in chirurgia laparoscopica dovrà innanzitutto confrontarsi con il proprio chirurgo il quale spiegherà:
- in cosa consiste la procedura
- dove effettuerà le incisioni
- i tempi di guarigione ed il recupero post operatorio
- le analisi da effettuare prima di sottoporsi
- cosa fare dopo l’intervento
L’intervento si esegue presso un ospedale.
Al paziente verrà consigliato di indossare abiti larghi e comodi, per potersi cambiare facilmente, dovendo indossare il camice ospedaliero, nel caso in cui sarà necessario inserire un drenaggio, potrebbe essere utile indossare una camicia facile sa sbottonare all’occorrenza.
La sera prima dell’intervento il paziente deve restare a digiuno.
Le tecniche della chirurgia mininvasiva
Le tre tecniche fondamentali in questo settore sono:
- laparoscopia (diagnostica e terapeutica)
- l’endoscopia
- la chirurgia robotica.
La laparoscopia diagnostica è utile per osservare nel dettaglio gli organi interni, nello specifico all’interno dell’addome.
Questa procedura è adatta per confermare o meno una patologia , senza dover effettuare una biopsia (il prelievo di un campione di tessuto) , o quando la patologia non è chiaramente visibile attraverso tecniche di imaging (come in radiologia).
La laparoscopia terapeutica è spesso utilizzata in ginecologia, chiamata appunto laparoscopia ginecologica, avente come obiettivo curare alcune patologie dell’apparato genitale femminile, tra cui:
- la rimozione dell’utero (isterectomia)
- eliminare fibromi uterini
- rimuovere le cisti ovariche
- rimuovere le Tube di Falloppio
- effettuare l’ovariectomia (la rimozione di una o entrambe le ovaie)
- rimuovere l’endometrio in eccesso (questo avviene in caso di endometriosi)
L’endoscopia viene utilizzata per studiare sintomi quali:
- dolore addominale
- nausea, vomito
- perdita di peso inspiegabile
- diarrea
- sangue nelle feci
- presenza di sangue nel vomito
o analizzare nello specifico situazioni legate al sistema digestivo.
Viene impiegata anche per produrre immagini utili durante un intervento chirurgico.
La chirurgia robotica, simile alla chirurgia laparoscopica, prevede l’utilizzo di robot.
Il chirurgo si trova vicino ad una console e manipola gli strumenti con comandi manuali (informatici), a differenza della chirurgia laparoscopica, gli strumenti si muovono in tutte le direzioni.
La fotocamera presente nello strumento tecnologico ha una visualizzazione tridimensionale, questo renderà più semplice, per il chirurgo, effettuare delle operazioni molto complesse con maggiore precisione.
Ricapitolando, la chirurgia laparoscopia mininvasiva è altamente consigliata, rispetto alla chirurgia tradizionale, perché:
- l’intervento sarà “mini invasivo”
- le incisioni sono di ridotte dimensioni,
- riduzione del trauma
- minor rischio di infezione
- risultato estetico migliore per il paziente.