Ecografia pelvica
È considerato l’esame diagnostico di prima scelta nella valutazione della pelvi femminile e nel monitoraggio dell’ovulazione. Può essere effettuata per via transaddominale e/o transvaginale. Consente di porre diagnosi di patologia annessiale (cisti ovarica, sactosalpinge, ecc.), di patologia uterina (miomi, polipi endometriali, ecc.), di patologia pelvica (versamenti, endometriosi, ecc.) e spesso di malformazione uterina.
Monitoraggio dell’ovulazione
I disordini dell’ovulazione sono alla base del 30-40% dei casi di sterilità femminile. La valutazione dell’ovulazione si effettua tramite la misurazione della temperatura basale, tramite il dosaggio del progesterone sierico in fase medio-luteale, o mediante monitoraggio ecografico.
La misurazione della temperatura basale in fase medio-luteale (21°-23° giorno del ciclo) fornisce informazioni indirette sull’avvenuta ovulazione; viene infatti valutata la risposta termogenica al progesterone endogeno. L’aumento dei livelli di progesterone (> 3 ng/ml) è, infatti, indice di avvenuta ovulazione. L’ovulazione può essere, inoltre, documentata ecograficamente, manifestandosi con la scomparsa dell’immagine anecoide follicolare, la persistenza di una formazione cistica di dimensioni ridotte e a margini più irregolari (corpo luteo) e la comparsa di liquido nel cavo del Douglas.
L’ecografia rappresenta anche un utilissimo strumento per monitorare lo sviluppo del follicolo ovarico e le modificazioni dello spessore endometriale, sia nei cicli spontanei che in quelli indotti. In particolare, l’ecografia transvaginale è divenuta parte integrante nella valutazione della risposta ovarica all’induzione dell’ovulazione. Tale metodica, permettendo un’esatta valutazione del diametro e del numero dei follicoli in via di sviluppo, consente di determinare il momento più idoneo per la somministrazione dell’hCG (human Chorionic Gonadotropin) per indurre lo scoppio follicolare. Il momento ottimale per la somministrazione dell’hCG dipende oltre che dalle dimensioni e dal numero dei follicoli, dai livelli di estradiolo. In genere, si somministra quando i follicoli maggiori hanno raggiunto diametri di 16-18 mm, con un livello sierico di estradiolo di 150-250 pg/ml per ogni follicolo maturo.
Valutazione della pervietà tubarica
I fattori tubarico e peritoneale incidono per il 30-40% dei casi di sterilità femminile. La valutazione della pervietà tubarica si può eseguire tramite isterosalpingografia (HSG) o tramite esame fertiloscopico.
L’isterosalpingografia è un esame radiologico che si effettua inserendo un isteroiniettore in cavità uterina e valutando il passaggio del mezzo di contrasto in addome attraverso le tube.
La fertiloscopia è un esame endoscopico che si effettua inserendo un trocar, attraverso cui si introdurrà poi un’ottica, nel fornice vaginale posteriore. Con questa metodica possono essere visualizzati direttamente la faccia posteriore dell’utero, le ovaie e le tube e si può effettuare una cromosalpingoscopia. La cromosalpingoscopia si effettua iniettando un colorante (blu di metilene) attraverso un catetere di Foley inserito in utero e valutando direttamente il passaggio di questa sostanza in cavità peritoneale tramite le tube.