La cisti dermoide è un tumore benigno, piuttosto comune nelle donne tra i 16 e 55 anni. Generalmente si riscontra a carico di un ovaio o di entrambi, singola oppure multipla, ma può essere localizzata anche in altre parti del corpo.
Come riconoscerla, quali sono i sintomi e come avviene l’intervento di rimozione?
Cos’è una cisti dermoide all’ovaio
Una cisti dermoide è un tumore benigno (chiamato teratoma) che ha origine dai tessuti embrionali e nello specifico dalle cellule germinali. Queste cellule hanno un potenziale di crescita come le cellule staminali, con la capacità di differenziarsi in diverse strutture e diversi tipi di tessuti.
Il teratoma può contenere tessuti e organi come muscolo, ossa, tessuto adiposo, unghia, capelli, denti, cartilagine, peli, ghiandole sebacee e sudoripare, abbozzi oculari e cerebrali.
I teratomi vengono distinti in:
- immaturi: con una struttura disordinata, che raramente evolvono in senso maligno, ma crescono velocemente e raggiungono dimensioni discrete in tempi brevi determinando compressione agli organi adiacenti e pertanto dolore;
- maturi: con una struttura caratterizzata da tessuti e organi più completi (cute, peli, denti, tessuto muscolare e nervoso), con una crescita lenta e normalmente sono asintomatici;
- con trasformazione maligna, forma rara (3% di tutti i teratomi).
Da cosa è causata
Le cause delle cisti dermoidi non sono ancora del tutto chiare, anche se sembrerebbe giocare un ruolo importante una alterazione genetica a livello delle cellule staminali.
Oltre alle ovaie, la cisti dermoide può interessare anche altri distretti, quali rene, testicolo e sistema nervoso.
Nella maggior parte dei casi, le cisti dermoidi interessano solo un’ovaia, ma, nel 25% dei casi, possono essere anche bilaterali.
Quali sono i sintomi
Nella maggior parte dei casi e nelle forme iniziali, i teratomi sono asintomatici, tuttavia con l’aumento dimensionale della neoformazione, possono essere presenti sintomi legati alla compressione della massa contro i tessuti e organi circostanti. In alcuni casi vi può essere anche una torsione ovarica che determina un dolore lancinante a livello pelvico-addominale.
In qualche caso, tuttavia, possono anche determinare:
- dolore pelvico lieve;
- irregolarità mestruali;
- perdite ematiche;
- dispareunia.
Come si diagnostica
La diagnosi avviene tramite ecografia transvaginale. Risonanza magnetica e la tomografia computerizzata possono completare il quadro diagnostico.
Quando è necessario l’intervento e come avviene
Anche in presenza di cisti di piccole dimensioni, è sempre indicato l’intervento chirurgico, che consiste nella laparoscopia. Si tratta di un intervento poco invasivo che non richiede l’apertura della cavità addominale, ma solo dei piccoli accessi a livello ombelicale e ai quadranti addominali inferiori di circa 0.5-1cm.
La tecnica prevede una enucleazione della cisti stessa con conservazione del tessuto ovarico e pertanto conservazione della fertilità, tranne nei casi in cui l’evoluzione della cisti è maligna ed è quindi indicata l’annessiectomia monolaterale.
L’intervento viene effettuato con un ricovero di 1 gg, dovendo eseguire una anestesia generale.
La durata media dell’intervento è di circa 30 minuti. Normalmente la ripresa è in tempi brevissimi, si consiglia comunque un riposo di 10-15 giorni, al termine dei quali si possono riprendere tutte le proprie attività.
Esistono altre possibili opzioni di trattamento?
Nel raro caso in cui la cisti evolva in teratoblastoma o in caso di teratoma immaturo, il trattamento prevede anche la chemioterapia.