Perché gli embrioni sani non si impiantano
In un caso su due gli embrioni euploidi – quelli cromosomicamente sani – non si impiantano, e nessuno sa esattamente il perché. Hanno cercato di fare chiarezza sull’argomento alcuni ricercatori italiani che hanno presentato uno studio all’ultimo congresso della European Society of Human Reproduction and Embriology (ESHRE) di Copenhagen.
Il team italiano ha analizzato oltre 400 lavori precedenti alla ricerca delle ragioni dei fallimenti dopo il trasferimento di embrioni sani. Il responsabile dello studio Danilo Cimadomo, coordinatore del comitato scientifico della Società italiana di Embriologia, Riproduzione e Ricerca (SIERR), spiega: «Fra le caratteristiche con una maggiore influenza sul mancato impianto dell’embrione c’è l’età materna superiore ai 38 anni, l’obesità materna, i ripetuti fallimenti in precedenti tentativi. Non è emerso nulla di significativo dalla parte paterna, per paterna, per esempio un’influenza da parte della frammentazione del DNA degli spermatozoi; è possibile che questi elementi contino di più quando la partner femminile è giovane, mentre dopo i 38 anni pesano soprattutto le caratteristiche materne. Quanto alla diagnosi preimpianto, è emerso che è meglio congelare l’embrione in attesa dell’esito piuttosto che aspettare per impiantarlo “fresco”», prosegue Cimadomo. «Può sembrare controintuitivo, in realtà l’embrione continuando a crescere potrebbe desincronizzarsi con il momento ideale per il transfer».
È risultata associata a esiti migliori anche una tecnica di biopsia meno invasiva, che prende l’embrione dall’incubatore nella terza giornata. Ci sono quindi alcune azioni che si possono intraprendere per ridurre i rischi del fallimento. «Va anche detto però che l’insuccesso è parte del percorso, riprovarci è importante», precisa Cimadomo. «Oggi infatti parliamo di un approccio “multiciclo”, perché sappiamo che dal primo al terzo ciclo le probabilità di successo crescono. È dal terzo al sesto che sembra si raggiunga il plateau delle possibilità di gravidanza, ma è importante che ogni coppia sfrutti al massimo il proprio potenziale per avere un figlio, secondo il percorso più adatto alle proprie caratteristiche».
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